Abilene Christian University è un’università texana che ha deciso di regalare un iPhone o un iPod touch ai propri studenti.
La notizia è riportata sul noto blog a sfondo Apple: theapplelouge.com
Partendo da questa notizia l’autore ha criticato piuttosto duramente la scuola italiana:
Forse scarsamente applicabile in un’Italia in cui i Dirigenti Scolastici storcono il naso all’idea di lasciar uscire le classi in visita d’istruzione la prima settimana di scuola.
Dato che l’istruzione in Italia è rimasta ferma ai tempi del libro Cuore, non possiamo aspettarci granché se non da pochissimi centri d’eccellenza….…Considerando l’attuale polemica per la presenza dei cellulari nelle aule d’esame per i test d’ammissione, ovviamente è troppo sperare che le amministrazioni italiane possano comprendere la portata dello strumento e le possibilità che fornirebbe a studenti ed insegnanti.
Nonostante spesso mi trova d’accordo ed entusiasta delle notizie scritte su questo blog, a mio parere questa volta l’articolo mancava di alcune informazioni.
L’autore sicuramente ha centrato un problema che in questi anni colpisce le nostre scuole: mancanza d’investimenti sul futuro.
Mentre in America vengono regalati Macbook ed iPhone a nuovi studenti, in Italia sia a livello media/superiore che universitario coloro che studiano fanno fatica anche a comprarsi i libri.
Il problema a mio parere non è da attribuire alle scuole, ma all’intero sistema nazionale che preferisce investire gran parte delle loro somme in tutto tranne che in ricerca.
Non si può pretendere che uno studente finita l’università o le superiori sia stimolato a continuare, se davanti a sè, non ha incentivi materiali/economici di nessun tipo.
Scritta questa premessa che mi trova in accordo con l’autore dell’articolo, ci sono da precisare alcune cose.
Sicuramente negli Stati Uniti esistono parecchi incentivi allo studio, soprattutto nelle università, ma che retta pagano?
Se la cifra d’iscrizione universitaria supera i 10000 dollari annui, ci “salta fuori “ben oltre che un iPhone per studente.
Inoltre l’idea di fornire questi strumenti dovrebbe essere accompagnata anche da professori in grado di usarli.
E questa spesa d’aggiornamento chi la dovrebbe sostenere?Ancora lo stato?
Che la Apple fornisca uno strumento come iPhone agli studenti è sicuramente una bella iniziativa, ma che poi venga utilizzato in maniera educativa ne siamo sicuri?
Oppure finirà tutto in una pubblicità per l’università e la Apple?
A mio parere abbiamo ancora pochi dati per sapere se queste dotazioni agli studenti (alla fine pagate da loro stessi) siano veramente utili oppure tutta una pubblicità gratuita.
Parlando di ricerca, alcuni studiosi affermano che per poter sapere quanti professori vogliano veramente effettuare ricerche, basta pagarli meno di quanto dovrebbero essere pagati e la mancanza colmata con sovvenzioni unicamente per la ricerca. Coloro che amano la ricerca rimarranno, gli altri si autoelimineranno.
Forse questi incentivi non vanno dati a tutti, ma solo ai pochi che veramente vogliono provare a migliorare il loro ed il nostro futuro con nuove scoperte.
La spesa per sostenere questi programmi sarebbe minore e chi riceverebbe questi strumenti, sicuramente ne farebbe un buon uso e sarebbe un’ottima ricompensa.
Rimane però sempre il solito problema: con quale criterio decidiamo a chi dare e non?